Come riconoscere un buon tartufo

E voi, sapete riconoscere un buon tartufo?

 

Ricordo ancora quando un anziano tartufaio mi diceva che solo quando le foglie inizieranno a cadere dagli alberi e copriranno i prati e il sottobosco, allora quello è il momento in cui inizierà a venir fuori il tartufo bianco.
Infatti se fate un giro nei boschi, come anche nei grandi parchi cittadini, vedrete questo tappeto multicolore di foglie e inizierete a percepire l'autunno.

Se poi considerate che le notti mano a mano si allungano e diventano più fredde, allora il gioco è fatto.
Dunque, cosa serve per capire se un tartufo è un buon tartufo?

Vista, tatto e olfatto.

Alla vista il prezioso funfo deve avere un aspetto tondeggiante talvolta più o meno irregolare a seconda del terreno e della regione in cui si sviluppa ma mai con escrescenze troppo pronunciate. Non deve essere stato intaccato da vermi o lumache e non deve avere muffa o marciscenza.

Al tatto deve essere turgido, perchè se tende al molliccio o gommoso, vuol dire che è già vecchio. Se quando lo prendete in mano, ritenete che abbia un peso specifico non in linea con il suo volume, cioè troppo leggero, vuol dire che anche in questo caso si è parecchio disidratato perdendo acqua, ma per questa valutazione bisogna avere un po di esperienza e per questo ci siamo noi di tartufo.com.

Infine l'olfatto.
La prima cosa che deve colpirvi è la gradevolezza del suo profumo.
Un buon tartufo bianco non presenta mai una nota stonata sotto il profilo olfattivo.
Se percepite anche il minimo sentore di muffa, allora lasciate perdere.
Il suo odore intenso e deciso, rimanda a quello del formaggio grana con un vago sentore agliaceo e di corteccia degli alberi con cui ha stretto un legame simbiotico.
Ma non temete cari amici, se all'inizio non sarete in grado di mettere insieme tutte queste nozioni, ci siamo noi di tartufo.com che faremo questo per voi!

Alla prossima