Come spedire il tartufo senza rovinarlo: tutto quello che c’è da sapere
Il tartufo è un prodotto molto prezioso e facilmente deperibile, bastano pochi giorni e i suoi aromi tendono irrimediabilmente a svanire. Se non vuoi che i tuoi clienti si trovino con un tartufo che non sa di niente, o peggio, con un tartufo andato a male, segui questi utili consigli e scopri qual è il modo migliore di spedire il tartufo in tutta sicurezza.
Come spedire il tartufo
Fino a pochi anni fa le spedizioni alimentari garantite, specialmente quelle in grado di mantenere intatta la catena del freddo, come ad esempio succede per le birre artigianali, erano poche e molto costose. Inoltre, chi abitava in zone lontane dalle città principali rischiava grossi ritardi e, di conseguenza, per alcuni tartufai spedire il tartufo in sicurezza era praticamente impossibile.
Per fortuna il mondo delle spedizioni è cambiato e trovare un corriere affidabile che riceva la merce e spedisca in tutta Italia nei tempi massimi consentiti dal tartufo è ormai la norma, salvo pochissime eccezioni. Ma come fare per preparare un’adeguata spedizione e assicurare la qualità della trifola?
Scatola
Il tartufo tende a rilasciare umidità ed è necessario prendere le dovute precauzioni per evitare che una condizione di eccessiva umidità faccia deteriorare la trifola prima del tempo. La scatola da utilizzare per la spedizione dev’essere in grado di mantenere bene la temperatura ed essere sufficientemente traspirante.
Per spedire il tartufo in sicurezza, quindi, è necessaria una scatola alimentare isotermica, come ad esempio quelle specifiche in polistirolo espanso. Ci sono anche alternative più meticolose; si può per esempio utilizzare un cesto in legno traspirante, foderato internamente da materiale assorbente, circondato da polistirolo (o inserito all’interno di una specifica scatola isotermica).
Inoltre, come indicato da DHL, per le spedizioni internazionali il cartone esterno dev’essere conforme alle norme IATA per il trasporto aereo.
Protezione
Per proteggere il tartufo, è necessario avvolgerlo in un canovaccio morbido e, all’interno della scatola, vanno inserite delle masse refrigeranti (dei siberini, del ghiaccio secco accuratamente avvolto da materiale assorbente o del gel pack refrigerante) per mantenere una temperatura adeguata all’interno della scatola. La quantità di massa refrigerante da inserire all’interno della scatola varia a seconda della quantità di tartufo e delle dimensioni del pacco, del tasso di umidità esterno e della temperatura stagionale. In generale, la temperatura interna dovrebbe rimanere il più possibile costante attorno ai 10°.
Inoltre, va inserita della carta assorbente per assorbire la maggior parte dell’umidità (vanno bene anche dei fogli di giornale, in aggiunta). Il tartufo, però, ha bisogno di essere protetto anche da eventuali urti e, a volte, la carta assorbente non è abbastanza. Quindi, per chiudere eventuali spazi d’aria tra un tartufo e l’altro, si possono ad esempio utilizzare dei fini trucioli di legno per imballaggio, evitando che i prodotti si muovano eccessivamente e che si danneggino l’uno con l’altro.
N.B. è consigliabile avvolgere il canovaccio nella pellicola alimentare, per evitare la dispersione di odori.
Imballaggio
Durante il trasporto, il pacco verrà caricato e scaricato diverse volte, insieme a molti altri colli; è normale che riceva numerose sollecitazioni. Quindi, dopo aver chiuso la scatola con la dovuta accortezza, è buona norma avvolgere minuziosamente il nastro industriale, possibilmente con la scritta fragile, attorno a tutto il perimetro della scatola, per indicare la natura dei prodotti al suo interno e mantenendo una migliore impermeabilità.
Documenti
Per spedire a paesi che non fanno parte della comunità europea è necessario disporre la possibilità di consultazione di almeno due documenti: la fattura e la fitosanitaria, dove viene dichiarato che il contenuto del pacco non costituisce, appunto, un pericolo fitosanitario.
Informazioni aggiuntive
A causa della veloce deperibilità del tartufo, è meglio organizzarsi col corriere e col cliente affinché la spedizione arrivi entro 24/48 ore massimo. È meglio quindi controllare eventuali scioperi e spedire in linea di massima da lunedì a giovedì, a seconda del corriere scelto.
I corrieri per spedire il tartufo
Fortunatamente, al giorno d’oggi, quasi tutti i principali corrieri sono in grado di fornire un servizio rapido garantendo l’integrità di prodotti alimentari facilmente deperibili come il tartufo; con un servizio express h12, per esempio, la consegna è garantita alle ore 12 del giorno successivo in tutta Europa. Essendo un tipo di consegna garantita, nel caso di eventuali ritardi, il corriere è tenuto al rimborso immediato delle spese di spedizione.
Questi corrieri sono spesso specializzati in spedizioni internazionali veloci; i pacchi vengono ritirati tutte le sere e viene fornito al cliente un servizio di tracking in tempo reale per monitorare la posizione del pacco.
Alcuni corrieri non garantiscono questo tipo di servizio express per alcune specifiche zone remote, come ad esempio le isole. La sicurezza di queste spedizioni può essere garantita dall’utilizzo di servizi a temperatura costante controllata. Chiedi direttamente al tuo corriere di riferimento per garantire una consegna rapida ed efficiente anche in questi luoghi.
Inoltre, se la scatola per l’imballaggio è stata già utilizzata diverse volte, ricordati di eliminare i dati e le etichette di tutte le spedizioni già avvenute, fissando la nuova lettera di vettura in maniera chiara ed evidente, facilitandola lettura dei sistemi di smistamento.
Come conservare il tartufo dopo aver aperto il pacco
Il tartufo è un alimento delicato, e fin qui ci siamo. Ma come fare quando non riusciamo a consumarlo tutto in una volta sola? Certamente nessuno vorrebbe sprecarlo; il tartufo è estremamente raro e costoso e sarebbe un terribile spreco doverlo gettare. È necessario quindi seguire alcuni brevi accorgimenti:
Una volta tolto dalla scatola, controlla il suo stato. È possibile che il tartufo sia stato spedito dopo un paio di giorni dalla raccolta, è bene quindi prendere in considerazione l’idea che quel tartufo, se lasciato all’aria aperta, possa durare al massimo 1 giorno e che debba essere consumato subito.
Se questo non è possibile, pulisci bene il tartufo con un panno asciutto e inseriscilo all’interno di un contenitore (possibilmente di vetro) insieme a della carta assorbente da cucina. Infine, riponilo in frigorifero e controllalo tutti i giorni; se necessario, sostituisci la carta assorbente umida con nuovi strati asciutti.
Conservato adeguatamente in frigorifero, il tartufo può durare anche 3 o 4 giorni, a volte anche fino a una settimana circa (a seconda della specie di tartufo). Se invece il tartufo è troppo e pensi di non riuscire a consumarlo entro breve, è meglio congelarlo. Però è sempre meglio considerare questa possibilità come ultima spiaggia, perché un tartufo congelato perderà inevitabilmente gran parte dei suoi preziosissimi aromi.
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