Quando il tartufo entra in tavola, non c’è più spazio per nessuno. Il vero protagonista della cena è lui e per valorizzarlo bisogna fare attenzione a ogni singolo particolare, dalla scelta degli ingredienti alla pulizia del tartufo, dal taglio alla conservazione del tartufo rimanente. Nello specifico, il taglio del tartufo è un’operazione apparentemente semplice, ma che può nascondere alcune insidie; scopri come affettare il tartufo nella maniera corretta senza rovinarlo!
Prima di procedere con il taglio del tartufo è importante che sia pronto per essere cucinato.
Ci sono molti tipi diversi di tartufo nero, alcuni più delicati di altri, come per esempio il tartufo nero pregiato (Tuber Melanosporum), tuttavia una cosa che in generale accomuna tutti i tartufi neri è la capacità di resistere maggiormente alle temperature, motivo per cui possono essere utilizzati anche in cottura all’interno della preparazione di sughi e salse.
Ecco perché, oltre alla possibilità di essere affettati a crudo direttamente nel piatto, possono essere anche grattugiati senza grossi problemi durante la preparazione della pietanza, pochi minuti prima della fine della cottura, facendo attenzione a non bruciarli.
Ma quale strumento si utilizza per affettare il tartufo? Così come suggerisce il verbo, dovresti usare un apposito affettatartufi, un oggetto pensato apposta per affettarlo in modo sottile e uniforme. In mancanza di un affettatartufi è possibile, con la dovuta attenzione, utilizzare un pelapatate.
Il tartufo bianco invece, specialmente il tartufo bianco pregiato, chiamato anche tartufo bianco d’Alba (Tuber Magnatum Pico), è molto più delicato e andrebbe affettato solamente a crudo sopra le pietanze calde, in modo che possa delicatamente sprigionare tutti i suoi aromi, valorizzando il suo armonioso bouquet.
Soprattutto nel caso del tartufo bianco è necessario affettare il tartufo in modo sottile e uniforme, per evitare di rovinarlo, ecco perché sarebbe sempre meglio utilizzare un affettatartufi ma, con la dovuta attenzione, anche in questo caso si può provare con un pelapatate molto affilato.
Per quanto riguarda il tartufo bianco, però, andrebbe evitata la grattugia, poiché verrebbe irrimediabilmente rovinato. Inoltre, come già anticipato, il tartufo bianco va affettato solo a crudo sopra il piatto ancora caldo.
Il tartufo andrebbe acquistato fresco in quantità ben calcolate e utilizzato, se possibile, nella sua interezza. Questo perché è un elemento della terra prezioso e delicato, sono sufficienti degli sbalzi di temperatura o un’eccessiva umidità per rischiare di rovinarlo e non resiste più di qualche giorno anche se conservato nel migliore dei modi.
Ma cosa fare con il tartufo avanzato, nel caso in cui ne avessi comprato in eccesso?