Com’è il tartufo bulgaro? Conviene comprare tartufo dalla Bulgaria? È illegale?
Non è eticamente deprecabile, né illegale, acquistare tartufo proveniente dalla Bulgaria, ma solo se di provenienza garantita, con una maggiore consapevolezza, senza ingannare i consumatori italiani spacciandolo per tartufo nostrano.
Sebbene l’Italia sia universalmente considerata la terra del tartufo, anche in altre nazioni esistono le condizioni ideali per lo sviluppo di alcune specie di tartufo, specialmente nelle zone del sud-est europeo. Grazie alle vaste foreste incontaminate sparse per il territorio nazionale, il tartufo in Bulgaria è una realtà riconosciuta che arriva ad esportare centinaia di tonnellate di tartufo ogni anno in tutta Europa.
In Bulgaria il tartufo cresce in buone quantità, quindi, ma è largamente sottovalutato dalla cucina locale, le cui tradizioni culinarie non prevedono l’utilizzo di tartufo nelle ricette tipiche. Ecco perché il tartufo bulgaro viene venduto soprattutto all’estero, specialmente nel territorio italiano, dove c’è una grande richiesta e, in molte regioni, una scarsa disponibilità.
Il problema in sé non è il tartufo proveniente dalla bulgaria, ma l’utilizzo illegale che ne fanno alcuni ristoratori e distributori. Capita fin troppo spesso, infatti, che quelle stesse tonnellate di tartufo vengano spacciate per prodotto italiano sia sulle tavole dei nostri ristoranti che nel resto d’Europa, dove le competenze in ambito di tartufi sono molto meno diffuse.
Inoltre, non è scontato pensare che, a causa di accordi commerciali di questa portata, le modalità di raccolta siano spietate dal punto di vista ambientale. Alcuni consumatori sostengono che in alcuni casi, il tartufo raccolto dalla Bulgaria sia estratto ancora acerbo in periodi non consentiti, raccolto brutalmente a mano rovinando la terra, senza considerare l’ausilio del cane, deforestando e compromettendo i raccolti successivi.
A rincarare la dose ci sono i prezzi sleali, molto più bassi della concorrenza a causa della buona disponibilità e dei bassissimi costi di estrazione, che fanno gola anche ai ristoratori più esigenti. Ecco perché è necessario fare attenzione, durante l’acquisto del tartufo.
Quindi, dopo tutto questo, conviene ancora comprare tartufo bulgaro? Noi crediamo di sì, ma solo se di provenienza garantita, nel rispetto delle normative e all’interno di un onesto range di prezzi. E pensiamo che questo possa aiutare a combattere il commercio illegittimo.
Inoltre, anche per una stessa specie di tartufo possono esserci interessanti differenze a livello di gusto; la terra e le piante che circondano il tartufo hanno sicuramente un’influenza sulla qualità del fungo. Quindi, riteniamo che, se acquistato legalmente, provare il tartufo bulgaro possa essere un’esperienza di gusto interessante e onesta che non influisce negativamente sul mercato italiano. Il tartufo, in Italia, è sinonimo di alta qualità, buon cibo e tradizione; il vero pericolo è la vendita illegale di tartufo straniero spacciato come tartufo italiano.
Noi non vendiamo direttamente il tartufo, ma mettiamo a disposizione una piazza virtuale in cui domanda e offerta possono comunicare nella più totale trasparenza, tutelati dalla nostra piattaforma. Per cercare di combattere il commercio illegale, riteniamo che sia corretto dare la possibilità anche ai tartufai bulgari di vendere il frutto dei propri sforzi, nelle condizioni ideali, con le dovute garanzie e a un prezzo onesto, in linea con il resto dell’offerta. Sarete poi voi a giudicarne la qualità, rilasciando l’opinione che riterrete più opportuna.