Il Trentino è una regione a statuto speciale, perché il suo territorio è meta di scambio sia dal punto di vista commerciale che culturale, tra l’Italia settentrionale, la svizzera dei Grigioni e i länder austriaci Tirolo e Salisburgo. Le sue terre stupiscono per le vedute magnifiche, fatte di fiumi e vallate, laghi e castelli mozzafiato. C’è anche un turismo più interessato ai sapori di montagna, che in questa regione non mancano. Nonostante il tartufo in Trentino non sia una specialità così diffusa, anche in questa regione si possono raccogliere alcune varietà commestibili, entrate ormai a far parte della tradizione di alcune zone particolarmente fortunate.
In Trentino le varietà di tartufo che si possono raccogliere sono 5:
Tuttavia, sebbene il tartufo possa essere trovato diffusamente ovunque si presentino le condizioni necessarie, le zone a vocazione tartufigena conosciute sono poche e quelle segnalate sono solamente 3, e solo per le varietà di tartufo nero pregiato e scorzone:
Anche in Trentino il tartufo segue una rigida regolamentazione, anzi, in questa regione, la raccolta tuber viene normato in maniera molto specifica, per scoraggiare la raccolta abusiva, dannosa per il suo fragile ciclo vitale. In Trentino, la raccolta del tartufo è permessa solo dalle 7.00 alle ore 19.00, a persone di età superiore a 14 anni in possesso dell’apposito tesserino d’idoneità. È permessa solamente la raccolta delle 5 specie di tartufo sopracitate, per un massimo di 1 kg a persona al giorno, nelle fasce orarie indicate e nei periodi consentiti:
Inoltre, i proprietari dei terreni possono vietare la raccolta dei tartufi all’interno della proprietà, posizionando i cartelli come indicato dalla regione, ovvero a un'altezza da terra non inferiore a 1,50 m e a una distanza non superiore a 100 metri l’uno dall’altro; devono essere reciprocamente visibili e posizionati in tutti i punti d’accesso. Mentre è libera la raccolta nei boschi e nei terreni non coltivati ove non sia segnalato altrimenti.
La raccolta dev’essere fatta obbligatoriamente tramite l’ausilio di un cane addestrato e lo scavo effettuato con l’apposito vanghetto da tartufaio, limitato al punto in cui il cane lo ha iniziato. Dopodiché, le buche vanno riempite e ripristinate al loro stadio originario. Essendo vietata la raccolta di tartufo non maturo o avariato, è obbligatorio riporlo nel luogo di raccolta in caso di erroneo ritrovamento.