Il tartufo invernale (Tuber Brumale), chiamato anche tartufo nero invernale o trifola nera, è un fungo ipogeo disponibile nei mesi più freddi e, nonostante non sia pregiato quanto il bianco d’Alba o il nero di Norcia, sta riscuotendo un discreto successo commerciale. Ma non è l’unica trifola che si può raccogliere nel periodo invernale; in questo momento dell’anno, infatti, si sovrappone la raccolta di numerose specie di tartufo.
*Le date dei periodi di raccolta possono variare a seconda della regione di appartenenza.
A parte il tartufo scorzone (Tuber Aestivum), che si raccoglie da maggio a settembre senza toccare in alcun modo i mesi più freddi, tutte le altre specie commestibili di tartufo hanno un periodo di raccolta che si sovrappone parzialmente con l’inverno. Tralasciando le variazioni d’inizio e fine raccolta specifiche per ogni regione, la maggior parte dei tartufi conclude questa fase proprio durante questi mesi, ma l’unica trifola disponibile interamente per il periodo invernale è il tartufo nero pregiato, disponibile indicativamente dal 15 novembre al 15 marzo.
Il famoso bianco d’Alba finisce il suo periodo di raccolta in pieno inverno, il 31 gennaio, insieme al tartufo nero ordinario (anche ad altri, se consideriamo le variazioni regionali), mentre una variante del tartufo estivo, il tartufo nero uncinato, chiude i battenti alla fine di dicembre – proprio all’inizio dell’inverno – sebbene sia l’equivalente invernale dello scorzone estivo.
È curioso il fatto che ci sia una specie di tartufo nero chiamata proprio tartufo invernale, o tartufo nero d’inverno (Tuber Brumale); chiamato in questo modo forse proprio perché comincia la sua fase di raccolta a inizio anno, in uno dei momenti più freddi.
Il tartufo invernale, chiamato anche tartufo nero invernale o trifola nera, è un piccolo tartufo che si sviluppa a fine autunno/inizio inverno e difficilmente supera le dimensioni di un’arancia. Alcune regioni ne consentono la raccolta già dal 15 novembre, ma inizia generalmente nei primi giorni dell’anno.
Il Tuber Brumale è meno esigente in termini di terreno di sviluppo, rispetto ad a molte altre specie di tartufo. Si trova abbondantemente in un vasto areale e, soprattutto verso la metà dell’Ottocento, a causa delle diverse sfumature di colore della gleba e della superficie in campioni a differente grado di maturazione, è stato classificato più volte come nuova specie, confondendo gli studiosi dell’epoca.
Un vero e proprio illusionista, quindi, smascherato da Fischer verso la fine dell’Ottocento, ritenendo più opportuno collocare tutte quelle specie sotto la nomenclatura di Tuber Brumale, ovvero il tartufo invernale. L’unica variante riconosciuta (ma non una specie differente) è il tartufo moscato che, come citato in precedenza, si differenzia soprattutto per il caratteristico profumo di muschio.