Il tartufo bianco è il tartufo per definizione; considerato una delle eccellenze italiane, il Tuber Magnatum Pico è il tartufo più pregiato al mondo e non ha rivali tra tutte le specie di tuber commestibili. Quali sono le sue caratteristiche vincenti? Dove si trova il tartufo bianco? Come si utilizza in cucina? In questa pagina sveleremo quali sono i segreti del suo immenso valore e tutto ciò che c’è da sapere su uno dei cibi più ricercati e preziosi di sempre.
Il tartufo bianco pregiato ha diversi buoni motivi per essere considerato il tartufo per eccellenza:
Ogni tartufo predilige un habitat specifico, dove poter crescere in simbiosi con determinate specie di piante, ma la presenza di calcio è comune a tutti i terreni in cui si sviluppano i tuber; in linea generale, infatti, il carbonato di calcio (il calcare) è uno degli elementi più comuni per la formazione del tartufo. Nello specifico, il tartufo bianco pregiato è un fungo davvero molto esigente, e questo è uno dei motivi che influenzano i suoi costi sostenuti.
Il Tuber Magnatum Pico si sviluppa spontaneamente in terreni:
Terreni con queste caratteristiche si possono trovare in quasi tutte le regioni italiane, ma le zone più prolifiche sono sicuramente in Piemonte e in alcune aree dell’Appennino centrale, come ad esempio in Umbria, nelle Marche e in Molise.
Tutti i tartufi, essendo parte integrante delle nostre tradizioni culinarie, sono molto legati alle stagioni e ai territori di raccolta. Il tartufo bianco pregiato si può comprare tradizionalmente durante tutto il periodo di raccolta:
Ogni tartufo si sviluppa in un periodo specifico definito dalla regione di provenienza, fuori dal quale è severamente proibito raccoglierlo, per evitare di compromettere il suo habitat già molto delicato. La stagione del tartufo bianco pregiato cade tra settembre e gennaio, a seconda della regione di provenienza.
Durante tutto il periodo di raccolta, i caratteristici trifolau (i cavatori, in dialetto piemontese), esplorano i territori più vocati insieme ai fidati compagni a 4 zampe, raccogliendo quanto più tartufo bianco possibile. Esistono numerose storie affascinanti riguardo a queste figure, talvolta circondate dal mistero, molte delle quali ambientate durante le ore notturne; anche se, attualmente, sulla maggior parte del territorio nazionale, è proibito cavare il tuber durante la notte.
Ogni specie di tartufo si sviluppa spontaneamente in simbiosi con alcuni tipi di piante che, a loro volta, sono inclini a crescere in determinate caratteristiche di ambiente e di terreno. Il tartufo bianco pregiato si sviluppa in simbiosi prevalentemente con piante quali:
Il tartufo bianco d’Alba è considerato il tartufo per eccellenza; il prezzo del tartufo bianco si aggira mediamente tra i 1.500 e i 3.000 € al Kg e può arrivare a costare anche molto di più. Il tartufo più costoso, dopo il bianco pregiato, è sicuramente il tartufo nero pregiato che, tuttavia, non raggiunge neanche lontanamente i costi elevatissimi del Tuber Magnatum Pico. È solo una questione di rarità? Ecco quali sono i segreti del suo immenso valore:
Pulire il tartufo bianco è un’operazione apparentemente semplice che nasconde numerose insidie; essendo un alimento prezioso e facilmente deperibile bisogna fare molta attenzione a non rovinarlo anche durante l’intero processo di pulizia. A differenza dei tartufi neri, dalla scorza più resistente e ricoperti da verruche, il tartufo bianco pregiato ha un peridio liscio e vellutato; caratteristica che facilita il riconoscimento di residui e macchie di terra, ma che rende più complessa la pulizia a causa della sua superficie delicata.
Per pulire il tartufo bianco servono:
Il tartufo bianco viene pulito preventivamente in maniera grossolana dai tartufai per prepararlo alla vendita, quindi dovrebbe essere già privo della maggior parte delle incrostazioni. Per pulire correttamente il tartufo bianco bisogna:
Comprare un tartufo bianco e non riuscire a consumarlo sarebbe davvero un peccato! Il tartufo bianco pregiato, come tutte le specie di tartufo, è facilmente deperibile; a seconda del suo stato di maturazione potrebbero bastare soltanto un paio di giorni per farlo andare a male e, quando il tartufo è andato a male, è facile accorgersene, perché diventa gommoso e sa di ammoniaca. Insomma, non è più buono da mangiare.
Con alcuni stratagemmi, però, è possibile conservare il tartufo bianco per qualche giorno – a volte anche per una settimana –, ma di solito non dura più di 4 giorni ed è saggio consumarlo il più presto possibile. Per conservare il tartufo bianco bisogna procurarsi:
L’operazione è molto semplice: una volta asciugato minuziosamente con il panno pulito, il tartufo dev’essere inserito in un contenitore sterile insieme ad alcuni fogli di carta assorbente e poi riposto al sicuro in frigorifero. Il tartufo va controllato ogni giorno e, nel caso in cui i fogli si fossero inumiditi eccessivamente, andrebbero sostituiti con nuovi strappi di carta assorbente.
Una cosa è certa: va tenuto in considerazione il fatto che, durante la conservazione, il tartufo bianco pregiato perde irrimediabilmente parte del suo sapore caratteristico.
Se hai mai assaggiato il tartufo bianco pregiato, probabilmente hai sicuramente già visto i bellissimi piatti con il tartufo affettato direttamente sopra. Vorresti provare anche tu a preparare una cena coi fiocchi? Ecco alcuni consigli utili su come cucinare il tartufo bianco:
La tradizione vede il tartufo bianco come il protagonista assoluto del piatto (e della tavola), abbinato ad alimenti quali uova, burro e formaggi delicati, specialmente in deliziosi primi piatti. Le ricette più famose con il tartufo bianco pregiato sono:
Non esiste tartufo più raro e ricercato del Tuber Magnatum Pico, ma quando si parla di tartufo bianco bisogna comunque specificare quale. Sì, perché di varietà di tartufo bianco ce ne sono 2:
Il tartufo bianchetto, detto anche tartufo marzuolo, è molto meno costoso rispetto al bianco pregiato; il prezzo medio stagionale si aggira tra i 250 e i 450 €/kg ed è molto meno richiesto. Non è difficile distinguere i due tartufi bianchi, soprattutto grazie al fatto che condividono solo una minima parte del loro periodo di raccolta e hanno un aspetto diverso, facile da identificare per i tartufai più esperti.
In realtà, esiste anche un'altra varietà di tartufo bianco, ma non è commestibile: il Choiromyces Meandriformis, detto anche il tartufo dei maiali. Questa varietà è comunque molto nota nell’ambiente dei tartufai, poiché capita spesso che tragga in inganno qualche ignaro raccoglitore che, scambiandolo per un tartufo bianco, rischia di passare qualche brutto momento in bagno, perché questo esemplare è tossico e provoca forti attacchi di diarrea.
Il tartufo bianco può essere coltivato ma, allo stato dell’arte della tartuficoltura, non è conveniente farlo, almeno per il momento. I motivi principali sono 3:
Il tartufo bianco ha un areale poco esteso (in termini mondiali), il cui epicentro è proprio la nostra nazione, specialmente nel Nordovest e nell’Italia Centrale. Come abbiamo già ampiamente detto, i luoghi celebri del Tuber Magnatum sono prevalentemente il Piemonte – con la città di Alba in pole position –, le Marche, grazie alla prolifica città di Acqualagna e dintorni, e la Toscana, grazie ad alcuni importanti centri di raccolta come San Miniato.
Il tartufo bianco nel mondo invece, si può trovare in Slovenia, in Croazia – all’interno della zona istriana – e nel sud-est della Francia. Ma, da quando è aumentato l’interesse per il tuber nel mondo, si è scoperta qualche nuova zona a vocazione tartufigena anche in Bulgaria, lungo il Danubio in Serbia, in Ungheria e in Romania.
Tartufo bianco o tartufo nero? Tutti i tartufi (specialmente quelli pregiati), oltre ad avere un aspetto molto diverso, hanno anche un loro particolare carattere, devi solo scegliere quello che ti piace di più. Anche se, spesso, la stagione sceglie al posto tuo: il tartufo bianco pregiato si raccoglie da metà settembre all’inizio di gennaio, mentre il tartufo nero ha un periodo di raccolta che va circa da metà novembre a metà marzo.
Il tartufo bianco fa bene e ha anche altre qualità, oltre a essere incredibilmente buono. Il Tuber Magnatum condivide infatti con tutti i tuber commestibili delle proprietà che fanno bene all’organismo, di cui alcune sono note da parecchio tempo. Certo, le quantità di tartufo bianco per pasto difficilmente superano i 10 g a persona; è molto difficile notare dei miglioramenti significativi all’interno del corpo, tuttavia, un alimento come il tartufo può essere inserito in qualsiasi dieta sana ed equilibrata.
Ecco alcune delle proprietà del tartufo bianco pregiato:
Il tartufo bianco d’Alba e il tartufo bianco di Acqualagna sono entrambi Tuber Magnatum Pico, quindi sono geneticamente identici. I nomi differenti si devono al fatto che entrambe le zone, la prima in Piemonte, la seconda nelle Marche, sono incredibilmente vocate per questo pregiatissimo tartufo bianco.
Eppure, secondo alcuni esperti, la terra in cui questi tartufi sono raccolti, contribuirebbe a creare delle differenze esteriori rendendoli riconoscibili a colpo d’occhio. Non è però possibile confermare queste varietà puramente estetiche, poiché le caratteristiche del terreno (pur restando all’interno di un range che renda possibile lo sviluppo del tuber in questione) possono cambiare repentinamente nel giro di poche centinaia di metri.
Durante tutta la stagione di raccolta, specialmente tra ottobre e novembre, quando il Magnatum Pico raggiunge un buon livello di maturazione, ci sono numerosi eventi sparsi per il territorio nazionale, la maggior parte dei quali sono concentrati in Piemonte, in Toscana e nelle Marche.
L’evento più importante è sicuramente la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, giunta nel 2020 alla sua 90ª edizione. Durante i giorni della fiera, la città di Alba diventa il centro di richiamo mondiale per il tartufo, e si conferma come l’evento cardine per gli appassionati di tuber di tutto il mondo. Altre fiere importanti sono quella nello splendido borgo medievale di San Miniato, in Toscana, e quella di Acqualagna, nelle Marche, che portano in alto la bandiera del Magnatum Pico e diffondono la cultura del tuber all’interno di cornici stupende, che incantano per la loro bellezza e tracciano un solco indelebile nella memoria dei loro visitatori.